Cambio di programma per questo Lunedì ; non vi mostro un nuovo look, bensì vi parlo di un evento al quale ho partecipato Giovedì scorso.
Mi è stato chiesto di “dare vita” ad una delle Muse di Mucha al Vittoriano dove attualmente c’è una bellissima mostra dedicata a questo artista e che dovete assolutamente vedere.
Affidata a Monica Marchetti, ambassador di L’Orèal, ho ricreato l’acconciatura della litografia che rese Alphonse Mucha celebre al pubblico : la locandina dell’0pera teatrale Gismonda. La litografia ritrae l’ attrice Sarah Bernhardt, un vero e proprio mito dell’epoca.
Oltre me, ad accompagnare le più famose opere di Mucha altre 9 muse tra influencer e modelle L’Orèal, ognuna nelle vesti di una delle bellissime opere realizzate dall’artista. Le acconciature, come dicevo, sono state realizzate con cura e precisione dagli Ambassador L’Orèal sotto l’eccellente direzione di Fabio Nicolai dell’Accademia L’Orèal.
La vita di Alphonse Mucha, maestro dell’Art Nouveau è davvero affascinante. Avete presente la frase “il treno passa una volta sola?”, in realtà anche se non ci credo moltissimo, sembra proprio che Mucha sia salito sul treno giusto. In un’ estate dove moltissimi degli artisti si erano allontanati dalla città, Sarah Bernhardt trovò solo Alphonse Mucha disponibile, che a causa del suo essere decisamente sconosciuto e squattrinato non aveva avuto modo di partire. Nel 1894 realizzò quindi la locandina teatrale di Gismonda, che ritraeva l’attrice quasi come fosse un angelo. Sarah rimase così tanto entusiasta che da quel momento scelse sempre e solo lui per tutti i suoi lavori. Così l’artista iniziò ad essere conosciuto, ma soprattutto voluto da tutti e per diversi contesti, non solo locandine teatrali. Cominciò ad occuparsi anche di packaging di scatole di biscotti, tabacco, flaconi di profumo, gioielli ed interni di negozi. Insomma, divenne un artista poliedrico che portò il suo inconfondibile stile in tantissimi campi.
Fu spesso imitato. La sua vita fu un continuo successo. Nelle sue opere troviamo bellissime muse in stile liberty, con linee sinuose, movimenti ammalianti, ma soprattutto tanti richiami alla fotografia, sua grande passione, alla natura ed un uso brillante dei colori.
Ad un certo punto della sua carriera Mucha cambiò completamente tipologia di donne ritratte. Denunciò, attraverso l’arte, i mali della società. Raccontando un mondo differente da quello disegnato durante l’inizio della sua fama. Iniziò a disegnare donne socialmente impegnate ed evitò di donare ad ogni sua musa quella femminilità maliziosa che faceva riconoscere le sue opere.
Ma non voglio raccontarvi di più, mi piacerebbe che come ho fatto io, anche voi andaste a vedere la mostra.
Ringrazio Arthemisia Group e L’Orèal per avermi coinvolta in questo progetto. E’ stato divertente e decisamente interessante.
Vi lascio alle foto.